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Perché non sempre apprezziamo il suono della nostra voce

21-04-2023 17:22

Audiofarma

Perché non sempre apprezziamo il suono della nostra voce

Hai mai ascoltato una registrazione della tua voce e rabbrividito al suono? Non sei l'unico. Molti di noi si sentono a disagio nell'ascoltare se stess

Hai mai ascoltato una registrazione della tua voce e rabbrividito al suono? Non sei l'unico. Molti di noi si sentono a disagio nell'ascoltare se stessi parlare su una registrazione, ma ti sei mai chiesto perché? In realtà, c'è una spiegazione scientifica per questo fenomeno. Il nostro cervello elabora il suono della nostra voce in modo diverso dal suono delle voci altrui. Quando parliamo, le onde sonore vibrano attraverso ossa e tessuti, creando un tono più profondo e ricco rispetto a quello che sentiamo quando ascoltiamo una registrazione di noi stessi. Questa discrepanza tra ciò che percepiamo e ciò che sentiamo può causare un sentimento di disagio, facendoci rabbrividire. In questo articolo approfondiremo la scienza che spiega perché reagiamo in questo modo al suono della nostra voce e cosa possiamo fare per superare questo disagio.

 


 

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La scienza dietro la percezione della nostra voce

Per comprendere perché ci sentiamo a disagio ascoltando la nostra voce, dobbiamo capire come funziona il nostro sistema uditivo. L'orecchio umano è composto da tre parti: l'orecchio esterno, l'orecchio medio e l'orecchio interno.

L'orecchio esterno è costituito dal padiglione auricolare e dal canale uditivo. Il padiglione auricolare aiuta a raccogliere le onde sonore e le dirige nel canale uditivo. Nel canale uditivo, le onde sonore incontrano il timpano, una membrana sottile e tesa che vibra quando colpita dalle onde sonore.

L'orecchio medio è costituito da tre ossicini: il martello, l'incudine e lo staffa. Questi ossicini trasmettono le vibrazioni del timpano all'orecchio interno. L'orecchio interno è costituito da una serie di canali e cavità piene di liquido e cellule ciliate. Quando le vibrazioni raggiungono l'orecchio interno, il liquido e le cellule ciliate convertono le vibrazioni in impulsi nervosi che vengono trasmessi al cervello attraverso il nervo uditivo.


 

Il ruolo dell'orecchio esterno e medio nell'udito

L'orecchio esterno e medio svolgono un ruolo importante nella percezione del suono. Il padiglione auricolare aiuta a raccogliere le onde sonore e le dirige nel canale uditivo. Il timpano, un sottile strato di tessuto, vibra quando colpito dalle onde sonore. Queste vibrazioni vengono poi trasmesse attraverso gli ossicini dell'orecchio medio all'orecchio interno, dove vengono convertite in impulsi nervosi che vengono trasmessi al cervello.

Quando parliamo, le onde sonore che produciamo attraversano l'orecchio esterno e medio, così come attraversano l'orecchio di chi ci ascolta. Ma c'è una differenza significativa nella percezione del suono della nostra voce rispetto al suono delle voci altrui. Quando parliamo, le onde sonore non solo attraversano l'orecchio esterno e medio, ma vibrazioni attraverso il tessuto delle nostre ossa craniche e del collo. Questo fenomeno è noto come conduzione ossea.

 

 

L'impatto della conduzione ossea sulla percezione della propria voce

La conduzione ossea gioca un ruolo importante nella percezione del suono della nostra voce. Quando parliamo, le vibrazioni delle onde sonore attraversano il tessuto delle nostre ossa craniche e del collo, creando una percezione più profonda e ricca del suono della nostra voce. Ma quando ascoltiamo una registrazione della nostra voce, ci manca questa componente di conduzione ossea. Ciò significa che il suono che percepiamo quando ascoltiamo una registrazione della nostra voce è diverso dal suono che percepiamo quando parliamo.

Questa discrepanza tra ciò che percepiamo e ciò che sentiamo può causare un sentimento di disagio quando ascoltiamo una registrazione della nostra voce. Ciò può portare a una mancanza di fiducia in sé stessi e a un senso di autoconsapevolezza quando si parla in pubblico o si registra la propria voce.